Prezzi delle case in Italia e nel mondo

Prezzi delle case in Italia e nel mondo

Accelerano i prezzi delle case a livello globale, ma in Italia si registra non solo una battuta di arresto, ma perfino una riduzione dei valori immobiliari. Secondo l’ultimo Global House Price Index di Knight Frank, resta in testa all’inflazione immobiliare la Turchia, in scia all’aumento del prezzo del denaro che in generale colpisce il Paese da tempo, seguita dai Paesi dell’est. La Spagna registra invece un moderato aumento nell’ultimo anno, nell’ultimo semestre e anche negli ultimi tre mesi.

Crescono i prezzi delle case a livello globale
La crescita media annua dei prezzi nelle 56 città monitorate dal Knight Frank Global House Price Index ha raggiunto il 3,6% nei dodici mesi fino a marzo di quest’anno, un aumento rispetto al 3,2% del trimestre precedente. I mercati immobiliari globali hanno continuato in generale a registrare una crescita più robusta nel primo trimestre del 2024. Ciò rappresenta un miglioramento significativo rispetto alla crescita del 2,2% osservata nel primo trimestre dello scorso anno, quando i mercati stavano assorbendo l’impatto del rapido aumento dei tassi di interesse a livello mondiale dall’inizio del 2022. Nonostante i prezzi stiano crescendo a un tasso annuo del 3,6%, questo valore rimane al di sotto del trend di lungo periodo di 20 anni, pari al 5,6%. La crescita trimestrale, sebbene più volatile, è del 1,3%, un aumento rispetto agli ultimi due trimestri ma ancora leggermente inferiore alla media di lungo periodo dell’1,4%.

Inflazione e prezzi immobiliari
Analizzando i 56 mercati, secondo Knight Frank, l’82% di essi ha registrato una crescita annua dei prezzi nel primo trimestre, la percentuale più alta dal quarto trimestre del 2022. Su base trimestrale, il 67% dei mercati ha visto un aumento dei prezzi, il dato più alto dal terzo trimestre del 2022. Con l’inflazione ancora elevata in molti mercati globali, la crescita reale dei prezzi delle case rimane negativa. Tenendo conto dell’inflazione, infatti, i prezzi sono scesi in media dello 0,4% nei dodici mesi fino a marzo di quest’anno. La crescita reale annua dei prezzi è attualmente inferiore di 3,3 punti percentuali rispetto alla media di lungo periodo del 2,9%.

I Paesi in cui i prezzi immobiliari crescono di più
La Turchia guida l’indice a causa della significativa inflazione interna che incide sul mercato immobiliare. Dopo aver raggiunto il picco dell’86% in ottobre 2022, l’IPC in Turchia è sceso al 38% a giugno dello scorso anno, ma è poi risalito al 75% attuale. Sebbene i prezzi immobiliari siano aumentati di oltre il 50% nell’anno fino a marzo, in termini reali sono diminuiti del 9,9% negli ultimi dodici mesi. Bulgaria (16%), Polonia (13%), Colombia (12%), Taiwan (10,5%) e Grecia (10,4%) sono gli altri mercati che registrano una crescita a doppia cifra. Il mercato australiano, con una crescita del 7,5% negli ultimi dodici mesi, ha visto una forte ripresa rispetto allo scorso anno, quando i prezzi erano sotto pressione a causa dell’aumento dei tassi. Tuttavia, i prezzi sono scesi dell’1% nell’ultimo trimestre. Negli Stati Uniti si è registrata una forte crescita del 6,5%, con un aumento dei prezzi dell’1,9% nell’ultimo trimestre, sostenuta da una bassa disponibilità di immobili nonostante i costi del debito a pesare sul mercato. La crescita dell’1,6% del Regno Unito nel primo trimestre segna un continuo rallentamento della crescita, poiché i costi del debito elevati comprimono l’accessibilità. In Spagna i prezzi immobiliari salgono di oltre il 4 per cento nel corso dell’ultimo anno, sfiorano il 3 per cento nel semestre e superano abbondantemente il +1% negli ultimi tre mesi.

I mercati in cui i prezzi immobiliari stanno calando
I mercati europei rappresentano otto degli undici mercati che stanno sperimentando un calo dei prezzi, con Francia (-5,2%) e Germania (-3,9%) che risentono degli effetti della crescita economica più lenta e dell’inflazione elevata. L’Italia è praticamente ferma, con un aumento dei prezzi nei 12 mesi dell’1,7 per cento, ma una regressione dell’ 0,1 per cento sia nel semestre che nel trimestre, ad annunciare una inversione di tendenza.

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