ASTE GIUDIZIARIE ONLINE

Scatta l’obbligo delle aste giudiziarie online.

A distanza di cinque anni dall’avvio sperimentale della digitalizzazione delle vendite giudiziarie, dall’11 aprile vanno a regime definitivamente le aste telematiche legate al processo esecutivo e alle procedure concorsuali svolte secondo le regole del codice di procedura civile. L’obbligo di asta telematica si applica a decorrere dall’11 aprile alle vendite disposte dal giudice o dal professionista delegato.

Secondo uno studio dei Notai i valori aggiudicati ad oggi con procedure telematiche ammontano a 187 milioni, con un 6% da offerenti fuori sede, vero plus della digitalizzazione.

I tribunali pilota della dematerializzazione delle aste sono stati Brescia e Firenze, seguiti da Arezzo, Bergamo, Ferrara, Genova, Lucca, Padova, Pistoia, Prato, Reggio Emilia, Roma, Trento e Varese.

Positive le prime reazioni delle categorie professionali più coinvolte nella riforma, ma non senza qualche rilievo operativo. Secondo Giuseppe Tedesco, consigliere dell’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili con delega alle funzioni giudiziarie, «si tratta di un’evoluzione positiva per i cittadini e per l’intero sistema, ma certamente è un processo da implementare ed affinare con cura. Penso tra gli altri al tema del versamento della cauzione che, così come è disegnato, rischia di essere un vulnus per la riservatezza dell’offerta». A giudizio dei notai ci sono invece problemi di identificazione «assai debole» dell’offerente “digitale” che potranno dar luogo a furti di identità e riciclaggio. «È auspicabile – dicono al Notariato – che si limiti la possibilità di utilizzo della figura del presentatore ad un unico soggetto offerente, e che i gestori delle vendite telematiche siano scelti secondo criteri di affidabilità e sicurezza del sistema informatico sottostante (Certificazione Iso 27000 e cifratura dei file di log) onde prevenire contestazioni relative alla trasparenza della gestione dell’asta telematica».

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