CANONI DI LOCAZIONE IN RIALZO DEL 3%. VACANCY MEDIA IN DIMINUZIONE

L’elevata domanda di giovani coppie (oltre il 40% del mercato) e di lavoratori in trasferta, spinge verso l’alto di oltre il 3% i canoni d’affitto nell’ultimo anno, riportandoli vicini e di poco inferiori a quelli di dieci anni fa, prima della “grande crisi” del mattone: i prezzi medi mensili sono inferiori del 5,8% rispetto ai valori del 2009 (641 euro).

L’incremento della domanda è favorito da una società sempre più liquida, dove aumentano le giovani coppie conviventi, così come divorzi e separazioni. La mobilità lavorativa contraddistingue sempre di più anche il nostro Paese, con trasferte di medio-lungo periodo verso le principali città. Parallelamente la ripresa delle compravendite e lo spostamento di parte dell’offerta di abitazioni sul mercato della locazione breve stanno determinando una riduzione della disponibilità di immobili destinati alla locazione, spingendo verso l’alto i canoni.

L’anno nero è stato il 2014, quando i prezzi medi mensili hanno toccato il minimo di 545 euro, il 15% in meno rispetto al 2009. Da qui è iniziata una lenta ripresa che ha subito un’accelerazione nel 2017 (586 euro, +4,1% rispetto all’anno precedente) e quest’anno (604 euro, +3,1%).

Gli incrementi maggiori dei canoni sono stati a Bologna (+10,9%) e Milano (+10,2%), ma anche le altre grandi città registrano tassi di crescita superiori alla media: Roma (+7,7%), Venezia (+6,1%), Firenze (+5,1%) e Torino (+4%).
Dopo gli incrementi a doppia cifra dello scorso anno, quest’anno i canoni arretrano invece Genova (-8,4%) Bari (-6,9%), e Cagliari (-3,8%). Nel 2018 i prezzi dell’affitto sono diminuiti anche a Trieste (-5,4%), mentre sono in linea con i valori dell’anno scorso Napoli (-0,3%) e Perugia.

Milano, con una media di 1.161 euro al mese per le case arredate, è il capoluogo più caro d’Italia, con prezzi superiori di oltre il 25% rispetto a Roma (925 euro) e di quasi il 58% rispetto a Firenze (736 euro). I canoni di locazione sono elevati anche a Venezia (726 euro), Bologna (722 euro) e Trento (701 euro), ma diventano più accessibili a Napoli (651 euro) e Cagliari (606 euro). I capoluoghi più a buon mercato restano anche quest’anno Catanzaro (379 euro), Perugia (417 euro) e Potenza (426 euro).

Il tempo medio necessari per affittare è passato secondo Solo Affitti dai 2,1 mesi del 2017 agli 1,9 mesi di quest’anno, con tempi più brevi in centro (1,6 mesi) rispetto alla periferia (2,4 mesi). In alcuni capoluoghi, come a Cagliari (24 giorni), Milano e Bologna (27 giorni) per arrivare alla firma del contratto bastano meno di 30 giorni. Tempi più lunghi sono mediamente richiesti a Napoli (3,8 mesi), Bari (3,5 mesi) e Perugia (3,3 mesi).

Il canone concordato copre il 70% dei contratti, suddivisi in contratti 3+2 (35,8%), quelli per studenti universitari fuori sede (13,9%) e quelli transitori (18,5%). A favorire il successo del contratto a canone concordato è la possibilità per il locatore di accedere alla cedolare secca al 10% (anziché al 21%) e allo sconto del 25% sull’Imu. Il conduttore porta in detrazione dal reddito imponibile una quota maggiore del canone di locazione pagato.

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