ESECUZIONI IMMOBILIARI: DURATA MEDIA IN CALO A 5 ANNI (2 NEI TRIBUNALI PIU’ VELOCI)

Le esecuzioni immobiliari in Italia durano in media ancora 5 anni, ma i tempi sono in riduzione e rimangono alti anche a causa del pesante arretrato (in qualche caso risalente agli anni ’70). Più nello specifico – secondo lo “Studio dei tempi dei tribunali italiani in materia di procedure esecutive individuali” realizzato dall’associazione Tsei (Tavolo di studio sulle esecuzioni italiane) – nel 2017 i tempi si sono ridotti di 40 giorni rispetto al 2016, portando la durata media dai 5,11 anni del 2016 a 5 anni. Nei tribunali più veloci però si scende sotto i due anni.

Nel 2017 sono state concluse oltre 64mila procedure, con un incremento dell’11,3% rispetto al 2016 e, per la prima volta, i fascicoli definiti hanno superato di circa 4mila unità quelli iscritti.

Il tribunale più efficiente è quello di Trieste, con una durata media di 1,62 anni, seguito da Napoli Nord (1,69 anni) vistosa eccezione in un Sud “lumaca” e Ferrara (2,28 anni). Il tribunale con la procedura più lunga è quello di Locri (16,73 anni), seguito da Castrovillari (10,88 anni), Fermo (10,44 anni) e Cosenza (10,28).

I risultati del 2017 – secondo l’analisi dei dati presenti sul Portale servizi telematici del ministero della Giustizia su 140 Tribunali – evidenziano la mancanza di correlazione fra la dimensione del tribunale e la velocità dello stesso, mentre nel 2016 i tribunali più piccoli erano quelli meno veloci.

Il recupero dell’arretrato prosegue anche nel primo semestre 2018 con un saldo positivo di circa 3mila posizioni chiuse rispetto a quelle iscritte. In pratica, secondo lo Studio, il combinato disposto fra la nuova normativa sulle esecuzioni e l’intervento decisivo del Csm sta incidendo positivamente per la soluzione del problema.

Per Stefano Scopigli, presidente Tsei, «con le ultime modifiche legislative, stiamo assistendo a una significativa accelerazione dei tempi e a un miglioramento delle procedure che stanno avvicinando sempre di più il nostro Paese alle medie europee; lo dimostrano i dati del primo semestre di quest’anno, in base ai quali i tempi dei primi tre tribunali in classifica sono inferiori ai due anni».

Tuttavia l’assorbimento delle procedure incardinate prima del 2015 è il vero problema. Nel rapporto si citano due esempi per tutti: una procedura esecutiva iniziata nel 1970 che si chiude nel 2016 presso il Tribunale di Tempio Pausania ed una del 1975 che si chiude nel 2017 presso il Tribunale di Rossano Calabro.

 

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